COVID-19 : Come meglio difendersi da questa psicopandemia
7 consigli utili da applicare nel quotidiano
Estratto dal libro del Dr. Paparella, “La strada della guarigione” :
“Le lampadine si bruciano quando, dopo essersi riscaldate e raffreddate innumerevoli volte, i loro filamenti diventano fragili e, alla fine, si spezzano. Gli esseri umani si esauriscono quando, dopo aver lavorato e pagato i conti, la loro capacità di trovare un significato nella vita diventa fragile e, alla fine, si spezza.
– LouMarinoff –
Cominciamo dall’origine della parola. Il termine “stress” deriva dall’anglicizzazione (secolo XVII) del latino “strictus”, a indicare qualcosa di stretto, compresso, “costretto”. Nell’uso inglese la parola ha assunto inizialmente una connotazione legata al concetto di “difficoltà”, “abbattimento momentaneo”, che in una fase successiva si è però rovesciata nel suo esatto opposto.
Nei secoli XVIII e XIX il termine si è infatti legato alla parola “strain” (“sforzo”), intendendo, così come quest’ultimo, una forza applicata a un oggetto[1].
Solo nel XX secolo la parola “stress” è arrivata ad assumere un significato psicologico: se in precedenza essa aveva espresso una dinamica essenzialmente fisica, la sua connotazione è passata infine a descrivere i rapporti tra persone e i loro vissuti.
Il primo riferimento scientifico legato allo stress risale al 1936, con un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista britannica Nature dal neuroendocrinologo Hans Selye. Nello studio Selye descrive lo stress come una “sindrome protetta da diversi agenti nocivi” e caratterizzata da reazioni costanti, indipendenti dal tipo di “stressor” (stimolo esterno), ovvero la sostanza iniettata nell’animale utilizzato per l’esperimento.
Più nel dettaglio Selye riscontrò una costante attivazione dell’asse ipotalamo-cortico-surrene, con una sistematica produzione e secrezione di glucocorticoidi, ed evidenziò tra gli effetti fisiologici il ricorrere di ulcere gastriche, ipertrofie corticosurrenali e atrofie del timo e delle ghiandole linfatiche.
Stando allo studio di Selye, la risposta dell’organismo a qualsiasi tipo di sollecitazione è dunque sempre la stessa, e consiste precisamente in uno “stress” fisico e psicologico.
Da ciò si apre lo spazio per una riflessione, legata anche alla connotazione negativa che la parola ha assunto nel linguaggio quotidiano: esiste in un certo senso anche uno stress positivo? Lo stress è solo dannoso, o magari può rivelarsi anche utile?
L’evoluzione delle conoscenze e delle esperienze ci permette oggi di affermare che lo stress non è in assoluto né un bene né un male, e abbiamo la certezza che lo stesso genere umano intero non esisterebbe senza esso; sono forme di stress tanto una depressione quanto un lancio con il paracadute, tanto un rapporto sessuale quanto un blocco creativo. Come intuito da Selye, il percorso naturale che si scatena in ciascuna di queste situazioni è sempre lo stesso: l’unica differenza è rappresentata dal grado di incertezza nell’affrontare una determinata situazione, positiva o negativa che sia, e dalla conseguente presenza (affermata dallo stesso Selye) di agenti stressor desiderati che generano “eustress” e di agenti stressor indesiderati che causano il “distress” citato nel precedente capitolo.“
Ricorda di praticare quello che leggi!
Comprendere la natura causale dello stress è un lavoro complesso poiché oggi siamo completamente immersi da una serie di stimoli sia esterni (mass media, social network, conoscenze…) che da stimoli interni (problemi personali e conflitti interiori).
Per cui il primo vero consiglio è DISCERNIMENTO nel concedere alla propria persona un’invasione sregolata di notizie che molto spesso abbassano sia il nostro sistema immunitario che la nostra autostima, innalzando il livello di paura che ci porta a pensieri ossessivi e fuorvianti dalla realtà.
RIORGANIZZA la tua vita cercando di attingere dalla tua creatività, riscoprendo in sé stessi quella radice innata di creazione e non riproducibile in altri.
Cosa ti differisce dagli altri? Cosa ti fa sentire bene in maniera incondizionata?
INDIVIDUA nel tempo libero qualcosa che faccia accrescere la tua intima personalità eseguendo azioni costruttive.
In questo momento storico, tutti abbiamo un po’ più di tempo libero, e se ci rifletti un po’, il tempo è il vero metro di ricchezza delle persone.
Realizza in questo tempo libero uno spazio per te.
Rispolvera uno strumento musicale che hai abbandonato giù in cantina o acquista finalmente uno strumento che da tempo avresti voluto imparare a suonare.
Se la tua natura non è la musica allora concediti all’arte del disegno e dei colori, puoi colorare mandala già disegnati, se ne trovano tantissimi in commercio a prezzi irrisori, o realizzane di tuoi, personali, intimi.
Dedicati alla lettura, scegli dei libri costruttivi che ti diano spunto per poter fare del tuo meglio adesso, il potere della tua libertà si basa nelle azioni che fai nel presente.
ESERCITA la mente con giochi costruittivi e creativi, da svolgere in famiglia o anche on line se non hai conviventi che vogliano farlo con te.
Un’idea?
Il gioco degli scacchi è meraviglioso, così come un gioco, che personalmente ho scoperto anni fa a Capo Verde: “URIL”, riproducibile anche artigianalmente qui, bastano 10 bicchierini e un pò di ceci o altri semi che possano essere utilizzati per realizzare il gioco originale.
PRENDITI CURA DI TE, sport, integrazione alimentare con vitamine e altri integratori fortemente raccomandati, chiaramente sarà opportuno in fase di consulenza, comprendere il miglior supporto per sé stessi, dopo attenta analisi dello stato di salute attuale.
E poi ancora, la COMUNICAZIONE, è il nostro più grande difetto se non anche pregio. Se la qualità comunicativa è pessima, non avrai accesso al miglioramento di te poiché sarai intrappolato nella morsa dell’ego.
La vera comunicazione inizia con l’ascolto vero e presente verso il prossimo. Nell’ascolto vi è compassione, vi è presenza e attenzione verso il prossimo.
L’ascolto attivo è la chiave delle relazioni sane che ti allontanano dall’identificazione con l’ego distruttivo che fa vincere i pensieri e boicotta le tue azioni.
Per ultimo, ma non per minore importanza, c’è il tuo RESPIRO.
Hai mai ascoltato il tuo respiro? Sai che la gestione dei pensieri negativi può partire proprio dall’osservazione del proprio respiro?
Respirare in maniera consapevole e presente è la pietra miliare della presenza mentale che ti apre alle pratiche meditative di crescita interiore e consapevolezza.
[1] Cfr. A questo proposito Rivolier, 1989; Pancheri, 1993; De Felice e Cioccolanti, 1999.